Attualmente non esiste uno specifico trattamento per l’infezione da SARS-CoV-2 anche nonostante i notevoli passi in avanti nella comprensione dei meccanismi di insorgenza delle manifestazioni cliniche e della loro gestione.
Uno dei trattamenti che sembra molto promettente è l’utilizzo degli anticorpi prodotti dai pazienti affetti dallo stesso virus;. Infatti il nostro sistema immunitario sviluppa anticorpi specifici per ogni tipo di infezione virale così come ad esempio accade con l’Antitetanica; sappiamo tutti che in caso di ferita infetta si somministrano delle immunoglobuline specifiche per prevenire l’infezione tetanica. Analogamente è possibile somministrare anticorpi diretti verso il virus COVID ottenuti dal plasma dei pazienti guariti da questa malattia. Il procedimento di somministrazione di questi anticorpi viene definito “Immunizzazione Passiva” perché acquisita grazie agli anticorpi del donatore. Questa procedura è stata già utilizzata per altre epidemie virali come l’Ebola, la MERS-CoV (Middle East Respiratory Syndrome da cononavirus ), l’influenza aviaria (H1N1 e H5N1) e la SARS (Severe Acute respiratory Syndrome).
Le prime evidenze circa l’efficacia della terapia con plasma immune in pazienti con Covid-19 sono emerse in studi pilota cinesi; successivamente tale approccio è stato valutato anche in Italia con uno studio pilota del Policlinico San Matteo di Pavia effettuato su 46 pazienti dal 17 marzo all’8 maggio. Lo studio italiano ha permesso di evidenziare una riduzione della mortalità dei pazienti ricoverati in terapia intensiva dal 13-20% al 6%.
L’uso del plasma derivato da donatori guariti potrebbe pertanto avere un ruolo terapeutico, senza gravi eventi avversi, nei pazienti critici affetti da Covid-19.
La procedura di raccolta avviene attraverso una normale donazione di plasma definita tecnicamente come “Plasmaferesi” con l’utilizzo di una specifica attrezzatura, già in uso presso la grande maggioranza dei Servizi Trasfusionali, chiamata Separatore Cellulare. Il Separatore Cellulare consente di raccogliere il solo plasma attuando una immediata separazione dai globuli rossi c he vengono restituiti al donatore; subito dopo la donazione il plasma viene congelato a -40° dove può essere conservato per un anno.
Nella produzione del plasma immune oltre al paziente critico affetto da Covid-19 che dovrà beneficiare del trattamento, vi è la sicurezza e la salute del convalescente-donatore, il quale dopo un accurato triage e una visita medica potrà effettuare la donazione di 600 ml di plasma; la procedura di donazione ha una durata di circa 30 minuti.
La Regione Campana insieme ad altre Regioni ha avviato uno studio Studio Multicentrico denominato “Tsunami” per la raccolta e l’utilizzazione del plasma dei donatori guariti da Covid-19 come terapia precoce per pazienti con polmonite da SARS-CoV2.
A questo Studio ha aderito anche il Servizio Trasfusionale della nostra A.O.R.N. San Pio